Serie D: Niente da fare contro la prima della classe

“Con la prima in classifica ci sta perdere, ma non così”. Parole di mister Andrea Pagan, che spiegano senza tanti giri la giornata di oggi, decisamente negativa.

Sì, il Como è una corazzata costruita per vincere il campionato in quello che è forse il girone più impegnativo di tutta la Serie D, ed ha inoltre dalla sua storia e blasone.

Ma perdere così fa male e, giustamente, il tecnico ha fatto bene a sottolinearlo, auspicando che sia da monito per le prossime sfide, tutte ad alto coefficiente di difficoltà.

E veniamo ora al match: pronti via, e il Legnago è già sotto. Il Como, infatti, praticamente alla sua prima azione della partita, conquista un calcio di punizione dal limite, del quale si incarica il capitano lariano Federico Gentile, capocannoniere del torneo.
Il calcio piazzato del comasco si infrange sulla barriera legnaghese ma, secondo l’arbitro, questo accade per un tocco di mano in barriera, e al Como viene quindi assegnato un calcio di rigore.
Sul dischetto va lo stesso Gentile che trasforma, siglando l’1-0.

Il Legnago prova a reagire, e al 7′ Ibe ruba un bel pallone al limite dell’area e si appresta a scoccare un tiro, quando l’arbitro ferma il gioco per un presunto fallo dell’attaccante nigeriano.

Di fatto, rimarrà l’unico sussulto biancazzurro per oltre mezz’ora, nella quale sono gli ospiti a farla da padroni, e al 10′ Dell’Agnello fa partire un bel cross dalla sinistra verso il centro dell’area, ma la difesa di casa si salva in calcio d’angolo.
Sugli sviluppi del corner, cross trivela di Gentile, sul quale colpisce di testa Celeghin, ma Cuoco para.

E’ il 15′, invece, quando sulla sinistra si mette in mostra De Nuzzo, con un’insistita azione che la nostra retroguardia riesce fortunatamente a stoppare, seppur con qualche affanno.

Un minuto dopo, il difensore comasco Toninelli si accascia a terra, e 120 secondi più tardi viene sostituito da Loreto: il giocatore lamentava problemi di vertigini, ed è stato precauzionalmente sostituito.

Bello scambio, al 18′, tra Gabrielloni e Dell’Agnello, che viene però fermato e il Legnago riparte, con Ibe che cerca Peinado in area, ma il portiere blocca in uscita.

Fa altrettanto Andrea Cuoco, due minuti più tardi, sul tiro di Gabrielloni, azione cui segue forse l’unica degna di nota del Legnago, con Di Dionisio che apre sulla sinistra per De Gregorio, che va al cross per Peinado, ma il portiere avversario blocca tutto.

Azione insistita per il Como, al 27′, che va alla conclusione con Dell’Agnello, non ottenendo però nulla di interessante.

Al 32′ Gabrielloni si infila bene in area, ma viene chiuso dalla retroguardia legnaghese, che non è però altrettanto reattiva 4 minuti dopo, quando su un cross dalla destra si inserisce benissimo in area De Nuzzo, che di sinistro insacca nella porta dei padroni di casa, per il 2-0.

Al 40′ torna a farsi vedere il Legnago, con Peinado che viene però chiuso dalla difesa lariana. Lo stesso attaccante uruguagio, in pieno recupero, si infila bene in area di rigore e viene atterrato, ma l’arbitro non solo lascia correre, ma ammonisce il centravanti biancazzurro (anche oggi in rosso) per un falletto di reazione sul portiere avversario.

Anche il secondo tempo, come il primo, è di marca comasca, anche se inizialmente il Legnago ha avuto subito l’occasione di accorciare le distanze, con un tiro dall’interno dell’area di rigore di Peinado, che viene stoppato sulla linea di porta da…Orchi, salito in proiezione offensiva per il calcio d’angolo da cui è nata l’azione “incriminata”.

Fallita l’occasione di riaprire il match, il Legnago pian piano cala, subendo i continui attacchi degli avversari, con Gabrielloni che prima si vede respinto in due tempi un tiro, quindi fa tutto da solo impappinandosi però al momento del tiro.

Il Legnago ci riprova al 19′, quando Ibe scatta in velocità verso la porta avversaria, ma è bravissimo Sbardella a recuperarlo e fermarlo.

Un minuto dopo è il Legnago a rischiare il 3-0, per via di una bella azione sviluppatasi sulla destra, e conclusasi con il tiro di De Nuzzo che si spegne a lato.

Al 18′ Gabrielloni riceve palla, si gira e tira, ma la sua conclusione è bloccata da Cuoco, che prova a far ripartire subito l’azione, ma i suoi compagni perdono palla, che finisce sui piedi di Gentile, il quale fa partire un tiro che viene deviato in calcio d’angolo.
Sugli sviluppi del corner, si stacca sopra tutti Dell’Agnello, che firma così il 3-0.

Il Legnago non c’è più, e nella girandola dei cambi il Como manda in campo Cicconi, fantasista che cerca subito di mettersi in mostra con una “sberla” di sinistro a metà ripresa, sul quale Cuoco si supera, deviando in angolo. Sugli sviluppi del corner, ecco l’incornata di Grabielloni per il definitivo 4-0.

La gara non ha più storia, il Como amministra, e qualche suo giocatore tenta di mettersi in mostra con qualche giocata ma, di fatto, non succede più nulla fino al fischio finale.

Uniche note positive per il Legnago, in questa giornata grigia, sono il rientro dopo l’infortunio di Diego Vita, e il debutto del giovane attaccante classe 2001, Andrea Mattion.

 

Queste le parole di mister Pagan in sala stampa, a fine gara: “È stata una bella lezione, e dobbiamo portarla a casa. Abbiamo giocato contro una squadra forte dal punto di vista fisico e mentale – ha proseguito il tecnico dei veronesi – soprattutto mentalmente consapevole dei propri mezzi, e tu devi essere altrettanto forte mentalmente di affrontarla. Dopo il calcio è bello perché stiamo parlando di una partita che è cambiata dopo un minuto, però è qualcosa che noi potevamo evitare, perché il rigore nasce da una punizione, punizione che forse con un po’ di prevenzione, con un pizzico di attenzione si poteva evitare. Dopo, vogliamo parlare degli episodi? Se all’ultimo minuto del primo tempo, come sembra ci fosse, l’arbitro ci dà rigore o, nei primi minuti del secondo tempo, il calcio d’angolo che ci è riuscito bene con Peinado, invece di prenderla Orchi sulla linea va dentro, col 2-1 è un’altra partita. Però purtroppo non possiamo parlare di queste cose qui, perché non sono accadute, quindi bisogna parlare di un risultato molto negativo, di una prestazione sottotono: è vero, bisogna riconoscere che se la squadra ha, mi sembra, 61 punti che non sono pochi, c’è una differenza, però noi dobbiamo guardare in casa nostra, e guardare a quello che potevamo fare in più. Si poteva giocare con più coraggio, si poteva giocare con un atteggiamento diverso e, soprattutto, si doveva rimanere più in partita”.

 

TABELLINO
Legnago Salus: Cuoco, Orchi, De Gregorio, Marin, Porcaro, Parrino, Darraji (38’ st Miatton), Di Dionisio (24’ st Dabo), Peinado (16’ st Vita), Gulinatti (9’ st Mantovani), Ibe (31’ st Kouame).
A disp.: Colella, Gaba, Sandrini, Pennacchio. All. Pagan

Como: Tonti, Toninelli (18’ pt Loreto), Bovolon, Gentile, Gabrielloni (34’ st Gobbi), De Nuzzo (17’ st Di Jenno), Celeghin, Sbardella, Dell’Agnello (30’ st Fusi), Valsecchi, Raggio Garibaldi (25’ st Cicconi).
A disp.: Bizzi, Amadio, Camerlinghi, Ferrari. All. Banchini

Arbitro: sig. Bertini, sez. di Lucca

Reti: 3’ pt Gentile (C) rig., 36’ pt De Nuzzo (C); 19’ st Dell’Agnello (C), 27’ st Gabrielloni (C)

Ammoniti: Darraji (LS), Sbardella (C), Raggio Garibaldi (C), Peinado (LS), De Nuzzo (C)

Espulsi: nessuno

Recupero: 4’ e 3′

 

Man of the Match: Andrea MIATTON
In una giornata in cui da salvare c’è gran ben poco, la palma di migliore del match tra i legnaghesi la assegniamo per incoraggiamento a questo ragazzo del 2001, che nel girone d’andata ha trascinato la Juniores con i suoi gol, prima che le esigenze dei “grandi” lo portassero dapprima ad allenarsi agli ordini di mister Pagan durante la settimana, quindi in panchina e, finalmente, al debutto in Serie D. Gli auguriamo sia il primo (piccolo) passo per una carriera importante.

 

#SempreForzaLegnago

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